Casa del Fanciullo
Bimbi di Padre Dionisio
Comunità Madre-Bambino

Carta dei Servizi

Comunità Educativa Madre-Bambino ad Alta Intensità

Comunità genitore bambino alta intensità - Modulo 1 del Sorriso Francescano
Giuridicamente l’Ente si configura come ‘Fondazione di Religione’, Ente Ecclesiale riconosciuto con DPR 1034, in data 15/12/1949 ed iscritto nel Registro delle Persone Giuridiche della Prefettura di GENOVA con il n 70; La Fondazione Sorriso Francescano è iscritta all’anagrafe unica delle O.N.L.U.S. con decorrenza dal 05.06.2013, Prot. N. IPS130826003; La Fondazione Sorriso Francescano è iscritta alla Prima Sezione del Registro delle Associazioni e degli Enti che svolgono attività a favore degli immigrati, ai sensi dell’art. 54 del Decreto del Presidente della Repubblica 31 Agosto 1999, n. 394, così come modificato dal Decreto del Presidente della repubblica 18 Ottobre 2004, n. 334, con numero di iscrizione A/569/2008/GE;
Ubicazione
Via dei Colli, 120 – 19122 LA SPEZIA
Tel.: 0187 736049
Fax: 0187 711090
Mail: sorriso.sp@alice.it
La struttura sita nella zona collinare di La Spezia è collocata all’interno del complesso del Sorriso Francescano.
Missione
Accompagnare, attraverso la relazione educativa, secondo la visione integrale dell’uomo, tutti i minori con le loro mamme che vengono accolti nella comunità offrendo la possibilità di crescita armonica della loro persona, alleviando le cause delle difficoltà del disagio personale, sociale e familiare.
PROGETTO COMPLESSIVO DEL MODELLO EDUCATIVO ED ORGANIZZATIVO
Accoglienza di 8 madri in difficoltà, anche minorenni, con i loro bambini, per offrire assistenza ed educazione facilitando l’elaborazione di un progetto di autonomia. La comunità ad Alta Intensità svilupperà il lavoro principalmente nella valutazione genitoriale, nel sostegno educativo e psicologico di madre e bambino, nella protezione psicofisica del minore, nella valutazione e nel sostegno delle difficoltà psichiche, personali e sociali e nell’accompagnamento ai percorsi di autonomia, lavoro incluso. L’approccio educativo mira alla crescita personale, al recupero e sviluppo delle risorse individuali in un clima familiare, stabile ed affettivamente rilevante nel quale la relazione riveste un’importanza centrale perché agisce tramite il lavoro di cura che sostiene la vita e che è inteso come accompagnamento e sostegno nel processo educativo, affinché l’individuo diventi guida di se stesso, riesca a condividere la propria interiorità e diventare sempre più persona. Salvo casi eccezionali, le relazioni di aggiornamento, prima di essere inviate ai Servizi Sociali, vengono lette alle utenti. I processi di verifica e valutazione dell’attività si attuano su tutte le fasi del progetto concordato e firmato con l’Ente inviante e prevedono una riunione settimanale di un’ora con la coordinatrice e tutti gli operatori per la programmazione, una riunione settimanale di due ore con la coordinatrice e tutti gli operatori per il confronto sui progetti educativi (équipe), una supervisione quindicinale sui bambini con neuropsichiatra infantile, una supervisione mensile sulle madri con psichiatra e una supervisione (sull’équipe) ogni quarantacinque giorni. Vengono forniti alle mamme tutti i prodotti per le pulizie e l’igiene personale. I pasti vengono cucinati dalle cuoche della Comunità salvo la domenica dove i pasti vengono gestiti dalle ospiti stesse. Le pulizie della comunità vengono svolte dalle madri rispetto alla propria camera e il proprio bagno mentre per gli spazi comuni è a disposizione un’unità addetta alle pulizie. L’apertura della struttura è garantita tutti i giorni dell’anno.
ORGANIGRAMMA DELL’ENTE
L’attività dell’Ente Sorriso Francescano della Spezia, viene svolta da personale regolarmente assunto, ossia dalla coordinatrice, da una unità amministrativa, da due unità di cuoche, da due unità di addette alle pulizie e dall’équipe socio-psico-educativa composta da dieci operatori (una psicoterapeuta, otto educatori ed un’addetta ad attività polifunzionali). L’Ente, seguendo i parametri previsti dalle normative vigenti, mette a disposizione della comunità educativa ad Alta Intensità con capacità di 8 mamme con figli, la coordinatrice, a tempo pieno, per le ore di coordinamento ed educative, cinque educatori con contratto a tempo indeterminato, una psicoterapeuta, per il sostegno psicologico, un’unità addetta alle pulizie e due cuoche. I volontari che operano coadiuvando l’équipe socio-psico-educativa, sono sostenuti attraverso un gruppo, che si riunisce da 1 a 2 volte al mese, dalla psicoterapeuta dipendente della comunità e dal neuropsichiatra infantile. I volontari sono regolarmente assicurati. Per i volontari che fanno parte del gruppo delle famiglie d’appoggio, vengono stipulate assicurazioni integrative (Multirischi). La comunità accoglie non più di due tirocinanti in contemporanea, iscritti ai seguenti indirizzi di studio: OSA, OSS, Scienze dell’Educazione e Psicologia .
MODELLO DI RELAZIONE CON SERVIZI SOCIALI E SANITARI
Dall’ordinanza del T.M. viene estrapolato il progetto quadro e insieme al Servizio Sociale vengono definiti gli obiettivi globali e quelli specifici su cui lavorare. L’équipe socio-psico-educativa elabora il PEI e lo condivide con l’utente e con il Servizio Sociale di riferimento. Vengono effettuate verifiche periodiche con i Servizi Sociali, incontri multidisciplinari e incontri integrati con i servizi sanitari.
FORMAZIONE OPERATORI
Ogni anno la coordinatrice assieme all’équipe della comunità individua un piano di formazione per i dipendenti in base alle esigenze ed ai bisogni degli educatori; la formazione non è intesa solo come condivisione di teorie e metodi ma come momento di riflessione strettamente collegato alla realtà del proprio agire in comunità. Oltre che alla formazione individuale l’ente punta alla formazione di un gruppo lavoro che attraverso un processo di autoformazione, migliori il servizio offerto. Il personale dipendente, così come previsto dal "Testo Unico della sicurezza sul lavoro” (D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., come modificato dal Decreto Legislativo n.151/2015), ha seguito i corsi di formazione in materia.
MODALITA’ GESTIONE E CONSERVAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE (PRIVACY E RESPONSABILE)
I documenti cartacei che contengono dati sensibili relativi agli ospiti inseriti, sono conservati in un apposito armadietto munito di chiusura con lucchetto mentre quelli in forma digitale sono conservati nei computer protetti da password. Sia i computer che l’armadio si trovano all’interno dell’ufficio degli educatori che è sempre chiuso con chiave, sia in forma digitale (protetti da password) che in forma cartacea. I documenti inerenti ai dipendenti e quelli contabili sono conservati sia in forma cartacea che in forma digitale (protetti da password) nell’ufficio amministrativo della comunità. La comunità si attiene a quanto previsto dal Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (e successivi aggiornamenti) in materia di privacy; responsabile per la privacy è la coordinatrice. La struttura è provvista di certificati di conformità per gli impianti del cancello elettrico di ingresso alla struttura, delle luci di emergenza, dell’impianto elettrico, della messa a terra e dell’ascensore. La caldaia presente è sottoposta a verifica periodica di legge da parte della ditta ATI La Spezia S.r.l. I materassi sono certificati ignifughi.
SERVIZI OFFERTI
. Accoglienza di 8 madri (anche minorenni) con figli, inviati dai Servizi Sociali, con difficoltà psichiche, personali, sociali e familiari.

La struttura risponde quindi, in relazione alla specifica tipologia e ai bisogni dell’utenza, alle seguenti aree di bisogno:

. Assistenza; aiuto ai bisogni primari quotidiani dei bambini e delle mamme.
. Tutela; protezione psicofisica del minore.
. Supporto educativo; aiuto e sostegno allo sviluppo affettivo, cognitivo, emotivo e relazionale.
. Gruppi tematici di auto e mutuo aiuto.
. Valutazione genitoriale.
. Valutazione psicopatologica.
. Osservazione/valutazione da parte della neuropsicomotricista.
. I.P. con i padri o con i familiari dei bambini ospitati. In base al progetto, la comunità svolge gli I.P. in un apposito spazio all’interno della struttura o negli spazi famiglia concordati con il servizio sociale; comunque in luoghi chiusi, affinché sia assicurata la protezione e la sicurezza del minore.
. Pediatra/Medico Generico/Psichiatra.
. Orientamento lavorativo in collaborazione con il Centro per l’Impiego.
. Laboratorio di sartoria.
MODALITA’ AMMISSIONE E DIMISSIONE
Si accede all’ospitalità su richiesta inoltrata da Servizi Sociali e previo contratto/convenzione con la P.A. La coordinatrice insieme all’équipe psico-educativa valuta con tempestività le domande pervenute e comunica l’eventuale disponibilità all’accoglienza. In seguito ad un accordo che può essere anche verbale, la comunità richiede una scheda di inserimento o relazione rispetto al nucleo che dovrà essere accolto. La comunità valuta le richieste di ingresso e si riserva la possibilità di non accettare un inserimento, malgrado la disponibilità logistica, qualora vi siano problematiche di tossicodipendenza o alcoolismo, ma accoglie indistintamente nuclei di cultura e religione diversa adeguando, quando possibile, la quotidianità alle esigenze culturali/religiose. Per tutelare i minori ospiti, la comunità si avvale di uno psichiatra che collabora con l’équipe per una valutazione clinica iniziale della madre e, se necessario, per una presa in carico della stessa. Le dimissioni sono parte del PEI, concordate e programmate con adeguato anticipo con i Servizi Sociali ed il nucleo. Le dimissioni avvengono: -per il raggiungimento degli obiettivi previsti; -per il sopraggiungere di problematiche che rendono, da una parte, inadeguata la struttura all’esigenze dell’ospite e, dall’altra, disfunzionale la sua presenza rispetto al gruppo degli utenti già inseriti; -nei casi in cui l’équipe ed il Servizio Sociale ritengano necessarie le dimissioni anticipate, per agiti gravi messi in atto dall’ospite e rispetto ai quali siano risultati inefficaci gli interventi dell’équipe.
MODALITA’ OPERATIVA DEL GRUPPO DEGLI EDUCATORI/COORDINATRICE
La comunità costruita sul modello familiare è il contesto privilegiato per far affiorare la dimensione della quotidianità e della relazione educativa, aspetti fondamentali per un servizio di aiuto alla persona. Nella comunità si parte proprio dalla quotidianità, come metodologia e strumento imprescindibile per ogni agire educativo. L’esperienza educativa del “qui ed ora” della quotidianità è valorizzata attraverso:

. L’accoglienza.
. La proposta e aggiornamento di contratti educativi.
. La relazione educativa che si basa sul lavoro di cura.
. La convivenza e condivisione.
. Raccolta di dati anamnestici sul gruppo inserito.
. Elaborazione del PEI.
. Ricerca e proposta di nuovi strumenti di intervento.
. Elaborazione della programmazione settimanale delle ospiti.
. Partecipazione a tutte le supervisioni.
. Attivazione di gruppi per i bambini.
. Abitudini e norme: trasmettere le norme rispettandole in prima persona.
. Accudimento dei bambini.
. Attività pratiche come laboratori di cucito, cucina, taichi, ecc…
. Ove opportuno, lo stimolo alla persona a mantenere i rapporti con l’ambiente di provenienza e a cercare di utilizzare al meglio le risorse sociali e le reti relazionali in vista della dimissione e ri-socializzazione.
. L’offerta di colloqui di sostegno individuali con il personale specializzato per la rielaborazione del vissuto.
. L’offerta di colloqui individuali con l’educatore referente per condividere il progetto educativo, per confrontarsi sugli obiettivi raggiunti e quelli ancora da raggiungere e per sviluppare nell’utente la consapevolezza della possibilità di apportare cambiamenti adattivi per il proprio progetto di vita.
. Colloqui con psichiatra ed educatore referente volti a sostenere e supportare nelle problematicità, nelle fragilità genitoriali e nel funzionamento personale e sociale.
. Salvo casi eccezionali, le relazioni redatte dalla comunità vengono lette all’utente prima di essere inviate al Servizio Sociale inviante.
. La possibilità della custodia dei bimbi consente, quando opportuno, lo svolgimento di attività lavorative esterne. Inoltre la realtà locale è ritenuta uno strumento valido in una logica di interscambio con il territorio.
. Se necessario, affiancamento alle mamme nella relazione con la scuola.
. In caso di ricovero dei minori in ospedale, laddove ci fossero delle criticità da parte della madre, si garantisce una presenza fissa (notte e giorno) da parte dell’ operatore.
. Passaggio delle consegne tra educatori tramite un diario di bordo.
. Compilazione quotidiana da parte degli educatori di un diario educativo relativamente ad ogni nucleo inserito perché l’osservazione, che viene oggettivata tramite l’impiego di una check list, viene quotidianamente riportata sul diario.
. Attivazione di gruppi di mutuo aiuto, di gruppi tematici e di gruppi sulla genitorialità. Per i minori, sono attivi il recupero scolastico attraverso insegnanti volontari e gruppi ludici finalizzati al raggiungimento di precisi obiettivi.
. Affiancamento e sostegno nelle pratiche giuridiche legali e accompagnamento nei T.M. e T.O.
. In caso di affido del minore, accompagnamento del bambino nel nuovo nucleo familiare.

Le funzioni della coordinatrice sono quelle di deliberare l’assunzione del personale/supervisionare il budget/approvare il piano di intervento formativo proposto dall’équipe/supervisionare l’andamento generale di tutte le attività in comunità/garantire la reperibilità h24/coordinare i collaboratori esterni/proporre la referenzialità agli educatori dell’équipe/coordinare l’attività dell’équipe socio-psico-educativa/gestire e organizzare le risorse umane/gestire l’aggiornamento dell’organigramma, del funzionigramma, del regolamento interno e delle procedure al fine di mantenere la massima coerenza ed adeguatezza con le dinamiche organizzative che si sviluppano all’interno della comunità/gestire, insieme all’unità amministrativa, i rapporti con la P.A., la progettazione e l’attuazione delle convenzioni, le relazioni con Enti pubblici e soggetti privati per l’acquisizione di nuovi servizi e attività/sviluppare e promuovere la qualità dei servizi offerti/svolgere, insieme alla psicoterapeuta della comunità, colloqui conoscitivi ai volontari/monitorare e coordinare la tutela della privacy.

Carta dei Servizi

Comunità Educativa Madre-Bambino a Media Intensità

Comunità genitore bambino media intensità - Modulo 2 del Sorriso Francescano
Giuridicamente l’Ente si configura come ‘Fondazione di Religione’, Ente Ecclesiale riconosciuto con DPR 1034, in data 15/12/1949 ed iscritto nel Registro delle Persone Giuridiche della Prefettura di GENOVA con il n 70; La Fondazione Sorriso Francescano è iscritta all’anagrafe unica delle O.N.L.U.S. con decorrenza dal 05.06.2013, Prot. N. IPS130826003; La Fondazione Sorriso Francescano è iscritta alla Prima Sezione del Registro delle Associazioni e degli Enti che svolgono attività a favore degli immigrati, ai sensi dell’art. 54 del Decreto del Presidente della Repubblica 31 Agosto 1999, n. 394, così come modificato dal Decreto del Presidente della repubblica 18 Ottobre 2004, n. 334, con numero di iscrizione A/569/2008/GE;
Ubicazione
Via dei Colli, 120 – 19122 LA SPEZIA
Tel.: 0187 736049
Fax: 0187 711090
Mail: sorriso.sp@alice.it
La struttura sita nella zona collinare di La Spezia è collocata all’interno del complesso del Sorriso Francescano.
Missione
Accompagnare, attraverso la relazione educativa, secondo la visione integrale dell’uomo, tutti i minori con le loro mamme che vengono accolti nella comunità offrendo la possibilità di crescita armonica della loro persona, alleviando le cause del disagio personale, sociale e familiare.
PROGETTO COMPLESSIVO DEL MODELLO EDUCATIVO ED ORGANIZZATIVO
Accoglienza di 4 madri in difficoltà con i loro bambini, per offrire assistenza ed educazione facilitando l’elaborazione di un progetto di autonomia. La comunità a Media Intensità svilupperà il lavoro principalmente nell’osservazione e nel supporto delle competenze genitoriali, nell’avviamento e accompagnamento ai percorsi di autonomia, lavoro incluso, nel sostegno educativo e psicologico e nella protezione psicofisica del minore. L’approccio educativo mira alla crescita personale, al recupero e sviluppo delle risorse individuali in un clima familiare, stabile ed affettivamente rilevante nel quale la relazione riveste un’importanza centrale perché agisce tramite il lavoro di cura che sostiene la vita e che è inteso come accompagnamento e sostegno nel processo educativo, affinché l’individuo diventi guida di se stesso, riesca a condividere la propria interiorità e diventare sempre più persona. Salvo casi eccezionali, le relazioni di aggiornamento, prima di essere inviate ai Servizi Sociali, vengono lette alle utenti. I processi di verifica e valutazione dell’attività si attuano su tutte le fasi del progetto concordato e firmato con l’Ente inviante e prevedono una riunione settimanale di un’ora con la coordinatrice e tutti gli operatori per la programmazione, una riunione settimanale di due ore con la coordinatrice e tutti gli operatori per il confronto sui progetti educativi (équipe), una supervisione quindicinale sui bambini con neuropsichiatra infantile, una supervisione mensile sulle madri con psichiatra e una supervisione (sull’équipe) ogni quarantacinque giorni. Vengono forniti alle mamme tutti i prodotti per le pulizie e l’igiene personale e le provviste alimentari, che le madri cucinano autonomamente. Una cuoca controlla settimanalmente assieme all’educatore l’igiene della cucina, compresi frigoriferi, e le scadenze dei prodotti alimentari. Le pulizie della comunità vengono svolte dalle madri coadiuvate da un’unità addetta alle pulizie che le affianca. L’apertura della struttura è garantita tutti i giorni dell’anno.
ORGANIGRAMMA DELL’ENTE
L’attività dell’Ente Sorriso Francescano della Spezia, viene svolta da personale regolarmente assunto, ossia dalla coordinatrice, da una unità amministrativa, da due unità di cuoche, da due unità di addette alle pulizie e dall’équipe socio-psico-educativa composta da dieci operatori (una psicoterapeuta, otto educatori ed un’addetta ad attività polifunzionali). L’Ente, seguendo i parametri previsti dalle normative vigenti mette a disposizione della comunità educativa a Media Intensità con capacità massima di 4 mamme con figli, la coordinatrice per le ore di coordinamento, due educatori con contratto a tempo indeterminato tra cui una referente, una psicoterapeuta per il sostegno psicologico, un’unità addetta alle pulizie e una cuoca per la supervisione dell’igiene della cucina. I volontari che operano coadiuvando l’équipe socio-psico-educativa, sono sostenuti attraverso un gruppo, che si riunisce da 1 a 2 volte al mese, dalla psicoterapeuta dipendente della comunità e dal neuropsichiatra infantile. I volontari sono regolarmente assicurati. Per i volontari che fanno parte del gruppo delle famiglie d’appoggio, vengono stipulate assicurazioni integrative (Multirischi). La comunità accoglie non più di due tirocinanti in contemporanea, iscritti ai seguenti indirizzi di studio: OSA, OSS, Scienze dell’Educazione e Psicologia .
MODELLO DI RELAZIONE CON SERVIZI SOCIALI E SANITARI
Dall’ordinanza del T.M. viene estrapolato il progetto quadro e insieme al Servizio Sociale vengono definiti gli obiettivi globali e quelli specifici su cui lavorare. L’équipe socio-psico-educativa elabora l’anamnesi ed il PEI, che condivide con l’utente e con il Servizio Sociale di riferimento. Vengono effettuate verifiche periodiche con i Servizi Sociali, incontri multidisciplinari e incontri integrati con i servizi sanitari.
FORMAZIONE OPERATORI
Ogni anno la coordinatrice assieme all’équipe della comunità individua un piano di formazione per i dipendenti in base alle esigenze ed ai bisogni degli educatori; la formazione non è intesa solo come condivisione di teorie e metodi ma come momento di riflessione strettamente collegato alla realtà del proprio agire in comunità. Oltre che alla formazione individuale l’ente punta alla formazione di un gruppo lavoro che attraverso un processo di autoformazione, migliori il servizio offerto. Il personale dipendente, così come previsto dal "Testo Unico della sicurezza sul lavoro” (D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., come modificato dal Decreto Legislativo n.151/2015), ha seguito i corsi di formazione in materia.
MODALITA’ GESTIONE E CONSERVAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE (PRIVACY E RESPONSABILE)
I documenti cartacei che contengono dati sensibili relativi agli ospiti inseriti, sono conservati in un apposito armadietto munito di chiusura con lucchetto mentre quelli in forma digitale sono conservati nei computer protetti da password. Sia i computer che l’armadio si trovano all’interno dell’ufficio degli educatori che è sempre chiuso con chiave, sia in forma digitale (protetti da password) che in forma cartacea. I documenti inerenti ai dipendenti e quelli contabili sono conservati sia in forma cartacea che in forma digitale (protetti da password) nell’ufficio amministrativo della comunità. La comunità si attiene a quanto previsto dal Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (e successivi aggiornamenti) in materia di privacy; responsabile per la privacy è la coordinatrice. La struttura è provvista di certificati di conformità per gli impianti del cancello elettrico di ingresso alla struttura, delle luci di emergenza, dell’impianto elettrico e della messa a terra. Le caldaie presenti sono sottoposte a verifica periodica di legge da parte della ditta Clima Comfort by Tecnoservizi snc di Spezia. I materassi sono certificati ignifughi.
SERVIZI OFFERTI
. Accoglienza di massimo 4 madri con figli, inviati dai Servizi Sociali, con disagi sociali e familiari.

La struttura risponde quindi, in relazione alla specifica tipologia e ai bisogni dell’utenza, alle seguenti aree di bisogno:

. Assistenza; aiuto ai bisogni primari quotidiani dei bambini e delle mamme.
. Tutela; protezione psicofisica del minore.
. Supporto educativo; aiuto e sostegno allo sviluppo affettivo, cognitivo, emotivo e relazionale.
. Gruppi tematici di auto e mutuo aiuto.
. Osservazione/valutazione genitoriale.
. Sostegno psicologico.
. I.P. con i padri o con i familiari dei bambini ospitati. In base al progetto, la comunità svolge gli I.P. in un apposito spazio all’interno della struttura o negli spazi famiglia concordati con il servizio sociale; comunque in luoghi chiusi, affinché sia assicurata la protezione e la sicurezza del minore.
. Pediatra/Medico Generico
. Orientamento lavorativo in collaborazione con il Centro per l’Impiego.
. Laboratorio di sartoria.
MODALITA’ AMMISSIONE E DIMISSIONE
Si accede all’ospitalità su richiesta inoltrata da Servizi Sociali e previo contratto/convenzione con la P.A. La coordinatrice insieme all’équipe psico-educativa valuta con tempestività le domande pervenute e comunica l’eventuale disponibilità all’accoglienza. In seguito ad un accordo che può essere anche verbale, la comunità richiede una scheda di inserimento o relazione rispetto al nucleo che dovrà essere accolto. La comunità valuta le richieste di ingresso e si riserva la possibilità di non accettare un inserimento, malgrado la disponibilità logistica, qualora vi siano problematiche di tossicodipendenza, alcoolismo e rilevanti disturbi psichiatrici, ma accoglie indistintamente nuclei di cultura e religione diversa adeguando, quando possibile, la quotidianità alle esigenze culturali/religiose. Per tutelare i minori ospiti, la comunità si avvale di uno psichiatra che collabora con l’équipe per una valutazione clinica iniziale della madre per escludere gravi patologie psichiatriche. Le dimissioni sono parte del PEI, concordate e programmate con adeguato anticipo con i Servizi Sociali ed il nucleo. Le dimissioni avvengono: -per il raggiungimento degli obiettivi previsti; -per il sopraggiungere di problematiche che rendono, da una parte, inadeguata la struttura all’esigenze dell’ospite e, dall’altra, disfunzionale la sua presenza rispetto al gruppo degli utenti già inseriti; -nei casi in cui l’équipe ed il Servizio Sociale ritengano necessarie le dimissioni anticipate, per agiti gravi messi in atto dall’ospite e rispetto ai quali siano risultati inefficaci gli interventi dell’équipe.
MODALITA’ OPERATIVA DEL GRUPPO DEGLI EDUCATORI/COORDINATRICE
La comunità costruita sul modello familiare è il contesto privilegiato per far affiorare la dimensione della quotidianità e della relazione educativa, aspetti fondamentali per un servizio di aiuto alla persona. Nella comunità si parte proprio dalla quotidianità, come metodologia e strumento imprescindibile per ogni agire educativo. L’esperienza educativa del “qui ed ora” della quotidianità è valorizzata attraverso:

. L’accoglienza.
. La proposta e aggiornamento di contratti educativi.
. La relazione educativa che si basa sul lavoro di cura.
. La convivenza e condivisione.
. La collaborazione e il fare empatico.
. Raccolta di dati anamnestici sul gruppo inserito.
. Elaborazione del PEI.
. Ricerca e proposta di nuovi strumenti di intervento.
. Elaborazione della programmazione settimanale delle ospiti.
. Partecipazione a tutte le supervisioni.
. Attivazione di gruppi per i bambini.
. Abitudini e norme: trasmettere le norme rispettandole in prima persona.
. Accudimento dei bambini.
. Attività pratiche come laboratori di cucito, cucina, taichi, ecc…
. Ove opportuno, lo stimolo alla persona a mantenere i rapporti con l’ambiente di provenienza e a cercare di utilizzare al meglio le risorse sociali e le reti relazionali in vista della dimissione e ri-socializzazione.
. L’offerta di colloqui di sostegno individuali con il personale specializzato per la rielaborazione del vissuto.
. L’offerta di colloqui individuali con l’educatore referente per condividere il progetto educativo, per confrontarsi sugli obiettivi raggiunti e quelli ancora da raggiungere e per sviluppare nell’utente la consapevolezza della possibilità di apportare cambiamenti adattivi per il proprio progetto di vita.
. Salvo casi eccezionali, le relazioni redatte dalla comunità vengono lette all’utente prima di essere inviate al Servizio Sociale inviante.
. La possibilità della custodia dei bimbi consente, quando opportuno, lo svolgimento di attività lavorative esterne. Inoltre la realtà locale è ritenuta uno strumento valido in una logica di interscambio con il territorio.
. Se necessario, affiancamento alle mamme nella relazione con la scuola.
. In caso di ricovero dei minori in ospedale, laddove ci fossero delle criticità da parte della madre, si garantisce una presenza fissa (notte e giorno) da parte dell’ operatore.
. Passaggio delle consegne tra educatori tramite un diario di bordo.
. Compilazione quotidiana da parte degli educatori di un diario educativo relativamente ad ogni nucleo inserito perché l’osservazione, che viene oggettivata tramite l’impiego di una check list, viene quotidianamente riportata sul diario.
. Attivazione di gruppi di mutuo aiuto, di gruppi tematici e di gruppi sulla genitorialità. Per i minori, sono attivi il recupero scolastico attraverso insegnanti volontari e gruppi ludici finalizzati al raggiungimento di precisi obiettivi.
. Affiancamento e sostegno nelle pratiche giuridiche legali e accompagnamento nei T.M. e T.O.
. In caso di affido del minore, accompagnamento del bambino nel nuovo nucleo familiare.

Le funzioni della coordinatrice sono quelle di deliberare l’assunzione del personale/supervisionare il budget/approvare il piano di intervento formativo proposto dall’équipe/supervisionare l’andamento generale di tutte le attività in comunità/garantire la reperibilità h24/coordinare i collaboratori esterni/proporre la referenzialità agli educatori dell’équipe/coordinare l’attività dell’équipe socio-psico-educativa/gestire e organizzare le risorse umane/gestire l’aggiornamento dell’organigramma, del funzionigramma, del regolamento interno e delle procedure al fine di mantenere la massima coerenza ed adeguatezza con le dinamiche organizzative che si sviluppano all’interno della comunità/gestire, insieme all’unità amministrativa, i rapporti con la P.A., la progettazione e l’attuazione delle convenzioni, le relazioni con Enti pubblici e soggetti privati per l’acquisizione di nuovi servizi e attività/sviluppare e promuovere la qualità dei servizi offerti/svolgere, insieme alla psicoterapeuta della comunità, colloqui conoscitivi ai volontari/monitorare e coordinare la tutela della privacy.